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Fattori di ranking nel 2025: cosa conta davvero per Google, Bing e gli altri motori di ricerca

fattori ranking 2025

Comprendere i fattori di posizionamento nei motori di ricerca significa decifrare le regole che determinano la visibilità online in un ambiente digitale in continua evoluzione. Ogni motore di ricerca, da Google a Bing, da Yandex a Baidu, utilizza algoritmi distinti, ma tutti condividono l'obiettivo di fornire all'utente la risposta più pertinente nel minor tempo possibile.​

Questi algoritmi analizzano una vasta gamma di segnali, noti come fattori di ranking, per valutare e ordinare i contenuti disponibili sul web. Alcuni di questi segnali sono confermati ufficialmente, come la qualità dei contenuti e la velocità di caricamento delle pagine; altri sono dedotti attraverso l'analisi e l'esperienza pratica nel campo della SEO.​

L'obiettivo di questa guida è fornire una panoramica chiara e dettagliata dei principali fattori che influenzano il posizionamento nei motori di ricerca. Esploreremo le diverse categorie di segnali, evidenziando quelli più rilevanti e il loro impatto sul traffico organico, senza entrare nel dettaglio delle strategie operative.

Indice dei contenuti:

1. Contenuto e rilevanza semantica

2. Autorità e popolarità esterna

3. Esperienza utente e segnali comportamentali

4. Segnali tecnici e strutturali on-page

5. Fattori di ranking per local SEO

6. Esiste una lista ufficiale di fattori di ranking da Google?

7. I motori di ricerca penalizzano i contenuti generati con AI?

8. Conclusioni

Contenuto e rilevanza semantica

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I motori di ricerca evolvono costantemente nel modo in cui analizzano e interpretano il linguaggio. Con l’integrazione di tecnologie basate sull’intelligenza artificiale come BERT e RankBrain, la comprensione semantica delle query è diventata più precisa, permettendo ai motori di valutare non solo le parole, ma anche il contesto e l’intento di ricerca. Di conseguenza, la capacità di un contenuto di rispondere in modo rilevante e completo a una query è oggi uno dei fattori più incisivi per il posizionamento organico.

Allineamento con l’intento di ricerca

I motori di ricerca classificano le query in base all’intento dell’utente (informativo, navigazionale, transazionale). I contenuti che rispondono in modo diretto e soddisfacente a questi intenti tendono a ottenere maggiore visibilità.

Copertura concettuale e presenza di entità correlate

Non basta inserire keyword principali: i motori valutano la presenza di entità tematicamente correlate, sinonimi e varianti semantiche. Un testo che tratta di "motori di ricerca" dovrebbe includere anche riferimenti a "algoritmi", "SERP", "query", "crawler", ecc. Questa rete concettuale aiuta l’algoritmo a stabilire la profondità e la contestualizzazione del contenuto.

Organizzazione logica e formattazione

L’uso coerente di titoli (<h1>, <h2>, <h3>), sottotitoli, paragrafi chiari, elenchi puntati e tabelle migliora la leggibilità per l’utente e la comprensione strutturale da parte del motore. Non si tratta solo di “facilitare la lettura”, ma di indicare una gerarchia informativa che viene interpretata anche a livello semantico.

Completezza informativa

Un contenuto che copre a fondo un argomento — anticipando domande, includendo esempi, spiegando i concetti chiave — ha più probabilità di essere considerato utile. L’analisi della lunghezza del contenuto non è di per sé un fattore diretto, ma la sua capacità di esaurire l’intento lo è. I motori di ricerca premiano chi riesce a “trattenere” l’utente senza necessità di tornare in SERP per cercare altro.

Autorità e popolarità esterna

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Nel panorama dei fattori di ranking, i segnali esterni rivestono un ruolo fondamentale per determinare quanto un sito venga percepito come autorevole e affidabile agli occhi dei motori di ricerca. A differenza dei segnali on-page, questi fattori derivano da ciò che altri siti e fonti “dicono” su di te. In altre parole: non conta solo cosa pubblichi, ma chi ti cita, da dove e come.

Anzianità del dominio

La percezione di affidabilità e autorità di un sito web può essere influenzata dall'età del suo dominio. Tuttavia, l'impatto di questo fattore varia a seconda del motore di ricerca: John Mueller di Google ha affermato che l'età di un dominio non è un fattore di ranking diretto, mentre Bing attribuisce maggior peso ai domini più longevi considerandoli un segnale di ranking associato a maggiore autorità e fiducia​.

Backlinks

I backlink rimangono un segnale importante di ranking, ma negli ultimi anni il loro peso è diminuito progressivamente e potrebbe continuare a ridursi con l’evoluzione degli algoritmi. I motori di ricerca premiano link naturali da fonti affidabili e tematicamente coerenti, ma penalizzano attivamente pratiche manipolative come la link building artificiale, le “link farm” o le strategie black-hat. La qualità complessiva del profilo di link è oggi più rilevante della quantità.

Menzioni e citazioni brandizzate

Anche in assenza di link ipertestuali, la citazione del tuo brand in contesti autorevoli — come articoli di settore, riviste di settore, blog influenti — contribuisce a rafforzare la tua entità semantica. Questo tipo di menzione, spesso chiamata “co-citazione”, può alimentare il knowledge graph e accrescere la tua visibilità algoritmica.

Esperienza utente e segnali comportamentali

L’esperienza dell’utente (UX) può fornire indicazioni indirette ai motori di ricerca sulla qualità e la pertinenza dei contenuti. Sebbene molti di questi segnali non siano confermati ufficialmente come fattori diretti di ranking, vengono monitorati e, in alcuni casi, correlati alle prestazioni organiche.

Dwell time e pogo-sticking

Il tempo che un utente trascorre su una pagina prima di tornare alla SERP (dwell time) può indicare se il contenuto ha soddisfatto l’intento di ricerca. Al contrario, se l’utente rimbalza rapidamente per cliccare su un altro risultato (pogo-sticking), questo può segnalare una mancata pertinenza.

Bounce Rate

Il bounce rate (tasso di rimbalzo) indica la percentuale di sessioni in cui l’utente abbandona una pagina senza compiere ulteriori interazioni o visualizzare altre pagine del sito. Un valore elevato non è necessariamente negativo, ma in contesti informativi può suggerire che il contenuto non ha generato coinvolgimento o valore sufficiente da trattenere l’utente.


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Segnali tecnici e strutturali on-page

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Oltre ai contenuti e alla popolarità esterna, i motori di ricerca analizzano anche una serie di segnali tecnici e strutturali che incidono sulla possibilità di accedere, interpretare e classificare correttamente le pagine web. 

Segnali di performance (Core Web Vitals)

I motori utilizzano metriche tecniche per valutare la stabilità, la reattività e la velocità del caricamento di una pagina. Google, ad esempio, ha introdotto i Core Web Vitals come parte del sistema di ranking, con impatto limitato ma misurabile, soprattutto in scenari di parità tra contenuti simili.

Segnali di accessibilità e selezione dei contenuti indicizzabili

Motori come Google valutano la struttura tecnica del sito per decidere quali pagine includere nell’indice. Segnali come la presenza di un file robots.txt, una sitemap XML ben formata, l’uso coerente di tag rel="canonical" o noindex influenzano il comportamento dei crawler e, di riflesso, il posizionamento delle pagine effettivamente indicizzate.

Meta tag <title>

Il titolo definito nel tag <title> è uno dei primi elementi analizzati da un motore di ricerca per determinare l’argomento di una pagina. Google ha confermato che viene utilizzato attivamente come segnale di ranking e, a differenza di altri elementi tecnici, è visibile direttamente all’utente nei risultati di ricerca.

Architettura degli URL

Strutture di URL semplici, coerenti e prive di parametri ridondanti sono più facilmente indicizzabili. Gli URL costituiscono anche un segnale semantico, contribuendo alla comprensione del contesto di una pagina, specialmente in architetture gerarchiche.

Mobile-first indexing

Dal passaggio definitivo al mobile-first indexing, Google valuta i contenuti partendo dalla loro versione mobile. Di conseguenza, segnali come il layout responsive e l’equivalenza dei contenuti tra mobile e desktop influenzano il posizionamento. 

Sicurezza

L’adozione del protocollo HTTPS è considerata da Google un segnale di ranking sin dal 2014. Pur avendo un peso limitato rispetto ad altri fattori, rappresenta un indicatore di affidabilità tecnica e contribuisce a creare un ambiente di navigazione sicuro per l’utente.

Dati strutturati

L’adozione del markup semantico (es. schema.org) rappresenta un segnale che facilita la categorizzazione dei contenuti e può incidere sul modo in cui una pagina viene mostrata in SERP.

Per una panoramica ancora più approfondita e aggiornata su questi aspetti, ti invitiamo a leggere la nostra guida alla SEO tecnica dove esploriamo in dettaglio tutti gli elementi tecnici e gli strumenti da utilizzare per ottimizzare la base del tuo sito web.

Fattori di ranking per local SEO

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Nei risultati localizzati, i motori di ricerca applicano un sistema di valutazione parzialmente distinto rispetto a quello utilizzato per le ricerche generiche. In questi casi, il posizionamento dipende dalla capacità del sito — e dell’entità associata — di fornire segnali coerenti e attendibili in relazione alla posizione geografica dell’utente o all’area ricercata.

Affidabilità e visibilità dell’entità locale

La presenza di un’attività su piattaforme come Google Business Profile, Bing Places o servizi equivalenti rappresenta un segnale centrale per le ricerche locali. Il motore interpreta queste entità come fonti primarie per la rappresentazione geografica delle imprese.

Coerenza dei dati NAP tra fonti

La coerenza delle informazioni NAP (Name, Address, Phone) tra sito web, directory e schede aziendali online è un segnale di affidabilità. Incongruenze o disallineamenti tra fonti possono generare incertezza algoritmica sull’identità o sull’effettiva localizzazione dell’attività.

Recensioni e interazioni locali

Il volume, la frequenza e la qualità delle recensioni su piattaforme locali rappresentano segnali di rilevanza e coinvolgimento. Anche la presenza di parole chiave geolocalizzate nei testi delle recensioni rafforza la corrispondenza semantica con query locali.

Indicazioni geografiche nei contenuti

I motori rilevano segnali geografici anche all’interno del contenuto testuale, dei meta tag e degli URL. La presenza di riferimenti a città, aree geografiche o sedi specifiche contribuisce a contestualizzare semanticamente il contenuto rispetto all’intento localizzato dell’utente.

Gestione dell'attributo hreflang per siti internazionali

Nel caso di siti multinazionali o multilingua, la corretta implementazione dell’attributo hreflang rappresenta un segnale chiave per garantire che i motori di ricerca mostrino la versione più pertinente del contenuto in base alla lingua e alla localizzazione dell’utente.

Google e Yandex utilizzano hreflang come riferimento per disambiguare contenuti geolocalizzati, ma richiedono coerenza e reciprocità tra le versioni, oltre alla corrispondenza tra lingua e Paese (it-it, fr-ca, ecc.). Bing, invece, non utilizza hreflang, ma si basa su altri segnali come la lingua dei contenuti e impostazioni regionali.

Per una panoramica completa sulle buone pratiche SEO e criticità da evitare durante le migrazioni internazionali, consulta la nostra guida alla migrazione SEO per siti web multinazionali.

Esiste una lista ufficiale di fattori di ranking da Google?

No, non esiste una lista ufficiale e completa dei fattori di ranking utilizzati da Google. Alcuni segnali sono stati confermati nel tempo da portavoce come John Mueller o attraverso documentazione tecnica (ad esempio, l’importanza di HTTPS, mobile-first indexing, Core Web Vitals), ma la maggior parte dei criteri rimane non dichiarata pubblicamente. Google gestisce centinaia di segnali e li aggiorna costantemente con il perfezionamento dei suoi algoritmi, rendendo impossibile avere una visione esaustiva e definitiva. È per questo che molte considerazioni nel mondo SEO derivano da test, analisi e casi studio condivisi da esperti del settore.

I motori di ricerca penalizzano i contenuti generati con AI?

No, i motori di ricerca non penalizzano automaticamente i contenuti generati con intelligenza artificiale. Google, nelle sue Search Central guidelines, chiarisce che ciò che conta è la qualità, l’utilità e l’aderenza all’intento di ricerca, indipendentemente da come il contenuto è stato prodotto. Lo stesso vale per Bing, che nelle sue linee guida per i webmaster afferma di premiare contenuti originali, coinvolgenti e di valore. Anche Yandex, pur con un algoritmo meno trasparente, non menziona penalizzazioni legate all’origine dei contenuti, ma si concentra su segnali di pertinenza e affidabilità.

Conclusione

I fattori di ranking rappresentano un ecosistema complesso e in continua evoluzione. In questa guida abbiamo analizzato le categorie principali di segnali che i motori di ricerca considerano per valutare la visibilità e la rilevanza dei contenuti online: dalla semantica del contenuto all’autorevolezza del sito, dal comportamento degli utenti fino alla solidità tecnica della struttura.

È importante sottolineare che molte delle evidenze presentate derivano da anni di esperienza sul campo, confronti tra casi reali e interpretazione dei dati disponibili, più che da conferme ufficiali. I fattori SEO, salvo rare eccezioni, non sono verità assolute, ma indicatori osservati nel tempo. In alcuni contesti, anche piccoli segnali trascurati possono produrre risultati sorprendenti.

Monitorare, testare e adattare costantemente la propria strategia rimane quindi il miglior approccio per conquistare e mantenere la visibilità nei motori di ricerca.


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