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SEO roadmap per la migrazione dei siti web


La migrazione di un sito web è un processo delicato e complesso, specialmente quando si tratta di siti internazionali. Ogni passo deve essere pianificato con cura per evitare di perdere posizionamenti, traffico e, in definitiva, clienti. 

In ambito SEO, con il termine “migrazione” ci riferiamo a qualsiasi cambiamento significativo che possa influire sull'indicizzazione e visibilità del sito sui motori di ricerca, come il trasferimento da un CMS a un altro, la ristrutturazione completa della sua architettura, un redesign significativo o il cambio di dominio. In qualità di specialista SEO sono coinvolto spesso nei processi di migrazione di siti web e ho visto come l’implementazione di una strategia adeguata possa fare la differenza tra un lancio di successo e la perdita di quasi tutto il traffico. Senza una strategia SEO mirata per la migrazione è facile incorrere in errori che possono compromettere gravemente la visibilità online.

Grafico di Google Search Console che mostra l'andamento del traffico di un sito web prima e dopo la migrazione.

La linea rossa (21.09.2023) rappresenta la data della migrazione. Come si può vedere, il traffico non solo non ha subito cali, ma è aumentato rispetto al periodo precedente alla migrazione. Questo è un esempio di una migrazione considerata un successo.

In questa roadmap verranno descritti in sequenza cronologica tutti gli interventi SEO volti a garantire una migrazione di successo. Dall'integrazione della strategia SEO nella fase di progettazione iniziale, all'ottimizzazione dei contenuti e della struttura del sito, fino alla gestione dei redirect e delle sitemaps, ogni passo è essenziale per assicurare una migrazione SEO-friendly. L'obiettivo è ridurre al minimo l'impatto negativo sul ranking durante la migrazione e massimizzare le opportunità di miglioramento della visibilità organica.

Indice dei contenuti:

  1. SEO nelle prime fasi di sviluppo: ottimizzazione tecnica e strutturale

  2. Keyword research

  3. Ottimizzazione on-site

  4. Redirects

  5. Robots.txt

  6. Hreflang Management

  7. Sitemap.xml

  8. Verifiche prima del Go-Live

  9. Durante il Go-live

  10. Attività post Go-Live



1. SEO nelle prime fasi di sviluppo: ottimizzazione tecnica e strutturale

Quando si avvia un progetto di migrazione di un sito web è fondamentale considerare la SEO sin dalle prime fasi di sviluppo. Questo perché la SEO non è solo una questione di ottimizzazione finale, ma un processo che deve essere integrato in ogni step del progetto. Durante le mie esperienze ho visto progetti in cui trascurare la SEO durante lo sviluppo ha portato a danni quasi irreparabili in termini di visibilità e traffico.

Core Web Vitals

Una delle aree più importanti da considerare sono le prestazioni tecniche del sito. I Core Web Vitals (Largest Contentful Paint, First Input Delay, Cumulative Layout Shift), introdotti da Google nel 2020, sono un insieme di metriche specifiche che misurano la qualità dell'esperienza utente su una pagina web.

Core Web Vitals di Google Search Console mostra il report mobile di un sito con 152 URL considerate povere e 17 che necessitano di miglioramenti.

L'immagine mostra un report di Google Search Console sui Core Web Vitals per la versione mobile di un sito web che non era stato oggetto di consulenza SEO durante il suo sviluppo.

Durante la fase di sviluppo del sito, è fondamentale considerare queste metriche nella progettazione del sito ed effettuare eventuali controlli utilizzando strumenti come PageSpeed Insights, che permette di analizzare la performance del sito e identificare aree di miglioramento. Collaborare strettamente con il team di sviluppo è cruciale per assicurare che le raccomandazioni derivanti da questi test siano implementate correttamente, garantendo così un sito con ottime prestazioni tecniche.
Core Web Vitals report generato da PageSpeed Insights che mostra un sito con eccellenti prestazioni tecniche, superando tutti i parametri di valutazione.

Esempio di un report di PageSpeed Insights che mostra ottime prestazioni nei Core Web Vitals, con tempi di caricamento rapidi e zero spostamenti di layout.

Struttura del sito

Oltre alle prestazioni tecniche, anche la struttura del sito gioca un ruolo fondamentale. Una struttura ben progettata facilita sia la navigazione degli utenti che la scansione da parte dei motori di ricerca. Creare una gerarchia chiara e logica delle pagine, con URL brevi e descrittivi, aiuta non solo gli utenti a trovare facilmente ciò che cercano, ma anche i motori di ricerca a indicizzare il sito in modo più efficiente, evitando di disperdere crawling budget. Inoltre, una buona struttura del sito non solo migliora la distribuzione del PageRank tra le pagine, ma anche l'esperienza utente (UX). Un sito ben strutturato rende la navigazione intuitiva e piacevole, aumentando il tempo che gli utenti trascorrono sul sito e riducendo la frequenza di rimbalzo.

2. Keyword research

La keyword research - la ricerca delle parole chiave - è un passo cruciale per assicurare che il nuovo sito mantenga e potenzi la sua visibilità organica. Durante una migrazione, è essenziale non perdere di vista le query e le pagine che stanno portando il maggior traffico al sito attuale. Per fare ciò, ecco alcuni passaggi fondamentali:

Audit delle performance attuali

Inizia analizzando l'andamento delle performance del sito attuale. Questo ti fornirà dati preziosi sia sulle aree da migliorare sia su quelle da preservare durante la migrazione. È fondamentale identificare le query e le parole chiave più performanti e le pagine che occupano le migliori posizioni per queste query. Google Search Console (GSC) e Google Analytics sono strumenti indispensabili per raccogliere questi dati. Utilizzandoli, potrai avere una visione chiara di quali contenuti sono cruciali per il mantenimento del traffico e della visibilità del sito.

Keyword research approfondita

Per effettuare una keyword research approfondita, puoi utilizzare vari strumenti. Tra quelli gratuiti, Google Trends e Google Keyword Planner (anche se più orientato alle campagne pubblicitarie e disponibile solo per gli inserzionisti) sono ottimi punti di partenza. Inoltre, il motore di ricerca stesso può fornire spunti preziosi tramite le ricerche correlate e le domande suggerite. Per una ricerca più dettagliata, gli strumenti a pagamento come Semrush, Ahrefs e Moz sono estremamente utili. Questi tool offrono dati stimati sui volumi di ricerca non solo per le tue keyword, ma anche per quelle dei tuoi concorrenti, fornendo una visione completa delle opportunità di traffico.

Keyword research per siti internazionali

Quando si tratta di siti presenti in diverse nazioni e lingue, è fondamentale eseguire una keyword research per ogni area geografica d'interesse. Tradurre semplicemente le parole chiave dalla lingua di partenza può risultare in errori che danneggiano il posizionamento. Ad esempio, ho visto clienti che hanno tradotto i nomi dei prodotti dall'inglese in polacco o tedesco, solo per scoprire che i termini utilizzati non erano comuni o, peggio, appartenevano a categorie di prodotti completamente diverse.

Anche tra aree geografiche che parlano la stessa lingua possono sorgere problemi. Ad esempio, il termine "frigorífico" viene usato in Portogallo per "frigorifero" mentre in Brasile si usa "geladeira." È quindi essenziale considerare le variazioni regionali delle parole chiave.

Tip: Per ottenere risultati di ricerca più accurati quando stai facendo una ricerca su Google per un'altra nazione, cambia la regione nelle impostazioni del motore di ricerca per riflettere l'area di interesse. Questo è particolarmente utile se stai facendo ricerca da un luogo diverso rispetto alla nazione target (ad esempio, navigando dall'Inghilterra per ottenere risultati pertinenti all'Irlanda).

Screenshot all'interno delle impostazioni di Google Search che mostra come cambiare la regione di ricerca.

 


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3. Ottimizzazione on-site

Solo dopo avere completato la keyword research possiamo iniziare a pensare all'ottimizzazione on-site. Ecco i passaggi da seguire per una corretta ottimizzazione on-site.

Keyword-to-page

Il processo di keyword-to-page è essenziale per definire chiaramente gli obiettivi di ogni pagina del sito. Consiste nell'assegnare specifiche parole chiave a ciascuna pagina, determinando per quali parole chiave ogni pagina verrà ottimizzata. Questo passaggio è cruciale perché garantisce che ogni pagina sia focalizzata su query specifiche e rilevanti per il suo contenuto, migliorando così la pertinenza e la visibilità nei risultati di ricerca. È importante non assegnare keywords basandosi solo sui volumi di ricerca, ma piuttosto sulla rilevanza e sull'intento dell'utente.

È inoltre fondamentale testare le parole chiave direttamente nei motori di ricerca per verificare che i risultati restituiti riflettano correttamente l'intento della vostra pagina. Analizzare i risultati delle SERP permette di affinare ulteriormente le strategie di ottimizzazione e di assicurarsi che la pagina risponda effettivamente alle esigenze degli utenti.

Scrivere contenuti in ottica SEO

Scrivere contenuti in ottica SEO significa creare testi che rispecchino accuratamente il servizio o prodotto offerto e, nel caso di pagine informative, forniscano un valore aggiunto significativo all'utente, evitando la trappola del keyword stuffing. È fondamentale ricordare che i contenuti devono essere scritti prima di tutto per gli utenti, e l'ottimizzazione serve per renderli visibili rispetto a query pertinenti. Durante la mia esperienza, ho visto come testi ben scritti e informativi possano fare la differenza. Come consigliato da Google (confermato anche nell'ultimo leak del Google API del maggio 2024), l'esperienza dell'utente è un fattore determinante per il posizionamento. Assicurati che le parole chiave siano inserite in modo naturale nei titoli, sottotitoli e nel corpo del testo, ma non esagerare. L'obiettivo è creare contenuti che siano utili, coinvolgenti e che rispondano alle reali esigenze degli utenti, migliorando così sia la visibilità che la rilevanza nei risultati di ricerca.

Internal linking

Anche se abbiamo già menzionato l'importanza dell'internal linking e delle URL nella fase di strutturazione del sito, è solo dopo aver completato la keyword research che possiamo finalizzare questi elementi. Creare una rete di collegamenti interni coerente e pertinente è essenziale per distribuire il PageRank e migliorare la navigazione. Ogni pagina importante dovrebbe essere facilmente raggiungibile tramite link interni e anchor text chiari e ben posizionati all'interno dei contenuti. Questo non solo facilita la navigazione per gli utenti, ma aiuta anche i motori di ricerca a capire meglio la struttura del sito e a indicizzare le pagine più importanti.

Ottimizzazione dei meta tag

I meta tag dovrebbero essere ottimizzati con le parole chiave principali e devono essere descrittivi e accattivanti per invogliare gli utenti a cliccare sul tuo sito nei risultati di ricerca. È importante ricordare che Google e altri motori di ricerca hanno limiti di spazio (misurati in pixel, non più tanto in caratteri come in passato) per i meta tag: il titolo dovrebbe essere inferiore a 590px e la descrizione inferiore a 990px*.

Utilizza strumenti di preview dei meta tag per verificare come appariranno i tuoi meta tag nei risultati di ricerca.

*I limiti di pixel e caratteri possono variare a seconda delle query e della presenza di rich snippet o immagini nella SERP.

URL brevi e descrittivi

Utilizzare URL brevi, descrittivi e ottimizzati per le parole chiave aiuta sia gli utenti che i motori di ricerca a capire di cosa tratta la pagina. Evita URL lunghi e complessi che contengono caratteri speciali o numeri non necessari. Un URL chiaro e leggibile migliora l'usabilità e la SEO.

Ottimizzazione delle immagini

Le immagini sono una parte importante del contenuto del sito e devono essere ottimizzate per migliorare la velocità di caricamento e l'accessibilità. Le immagini possono influenzare significativamente le prestazioni del sito, come discusso nella sezione dei Core Web Vitals. Utilizza formati di immagine appropriati e comprimi le immagini per ridurre le dimensioni senza compromettere la qualità. Inoltre, assegna testi alternativi (alt text) descrittivi alle immagini, utilizzando parole chiave pertinenti. Questo non solo invia segnali ai motori di ricerca riguardo il contenuto della pagina, ma può anche diventare una fonte importante di traffico attraverso la ricerca per immagini.

4. Redirects

Dopo aver completato le ottimizzazioni on-site, è importante gestire i redirect per garantire una transizione fluida e mantenere il traffico e il posizionamento nei motori di ricerca. I redirect assicurano che i vecchi URL conducano correttamente alle nuove pagine

Scaricare la lista delle pagine indicizzate

Il primo passo è scaricare la lista completa delle pagine indicizzate dal tuo sito attuale. Puoi ottenere queste informazioni da Google Search Console, Bing Webmaster Tools e tutti motori di ricerca d'interesse. Questi strumenti ti permetteranno di identificare tutte le URL che sono attualmente indicizzate e che potrebbero necessitare di un redirect.

Creare un piano di redirect

Una volta che hai la lista delle URL, crea un piano di redirect dettagliato. Assicurati che ogni vecchia URL venga reindirizzata alla nuova URL più pertinente. Questo processo è fondamentale per evitare perdite di link equity e per garantire che gli utenti trovino ciò che stanno cercando senza incontrare errori 404. È consigliabile utilizzare redirect 301, che indicano ai motori di ricerca che la pagina è stata spostata permanentemente.

Implementare i redirect

Dopo aver pianificato i redirect, è il momento di implementarli. Questo può essere fatto modificando il file .htaccess se il tuo sito è ospitato su un server Apache, oppure configurando i redirect tramite il pannello di controllo del tuo hosting provider o il CMS che stai utilizzando. 

Testare i redirect

Una volta implementati i redirect, è fondamentale testarli per assicurarsi che funzionino come previsto. Utilizza strumenti come Screaming Frog per eseguire una scansione del sito e verificare che tutte le vecchie URL reindirizzino correttamente alle nuove pagine.

5. Robots.txt

Aggiornare il file robots.txt è cruciale durante una migrazione per bloccare l'indicizzazione delle pagine in lavorazione (e non solo). In caso contrario, rischiamo di avere pagine non ancora pronte o duplicate presenti nei risultati di ricerca, il che può portare a conseguenze negative nel posizionamento organico. Utilizzare il tag "noindex" è fondamentale per evitare l'indicizzazione di queste pagine. Verifica le impostazioni tramite Google Search Console oppure controlla se la pagina è indicizzata con il comando "site:[URL pagina]" direttamente nella barra di ricerca.

6. Hreflang Management

La gestione degli attributi hreflang è fondamentale per siti web internazionali, poiché assicura che i motori di ricerca mostrino la versione linguistica corretta delle pagine agli utenti, evitando problemi di contenuto duplicato e migliorando l'esperienza utente. Spesso capita di vedere siti web destinati agli Stati Uniti che compaiano agli utenti del Regno Unito e viceversa. Questo può portare a problemi sia lato utente che lato motore di ricerca, compromettendo l'esperienza utente e la rilevanza dei risultati di ricerca. In un caso specifico come rappresentato nell'immagine, un sito UK aveva una porzione importante del traffico proveniente dagli Stati Uniti, il che evidenzia un'implementazione hreflang non corretta.

Screenshot 2024-06-19 at 18.54.50

Implementazione corretta degli attributi hreflang

L'implementazione degli attributi hreflang è essenziale per indicare ai motori di ricerca quale versione linguistica di una pagina deve essere mostrata agli utenti in base alla loro localizzazione geografica e alle impostazioni linguistiche. Assicurati che ogni pagina del tuo sito abbia gli attributi hreflang correttamente configurati per tutte le lingue e le regioni supportate. Questo è particolarmente importante se stai migrando un sito con più versioni linguistiche, poiché può prevenire il rischio di traffico errato.

Strumenti per la gestione degli hreflang

Se il tuo sito è su una piattaforma CMS come WordPress o HubSpot puoi utilizzare strumenti e plugin che agevolano la gestione degli attributi hreflang e non richiedono di accedere al codice html. Questi strumenti possono semplificare l'implementazione e la gestione degli hreflang, assicurando che tutte le pagine siano correttamente configurate.

Metodi per l'implementazione degli hreflang

Esistono diversi metodi per implementare gli attributi hreflang nel tuo sito web:

1. Nel codice HTML

Inserisci l'attributo hreflang all'interno della sezione <head> di ogni pagina. Questo metodo è efficace e relativamente semplice da implementare.
Esempio dell'attributo hreflang nel codice HTML versione "en-us" & "en-gb"

2. Sitemaps XML

Puoi includere gli attributi hreflang direttamente nelle tue sitemap XML. Questo metodo è utile per siti di grandi dimensioni con molte pagine in diverse lingue.
Esempio dell'attributo hreflang inserito nella sitemap.xml.

3.Intestazioni HTTP

Questo metodo è meno comune ma può essere utile in situazioni specifiche. Puoi impostare gli attributi hreflang nelle intestazioni HTTP delle risposte del server.

Esempio dell'attributo hreflang inserito nell'intestazione HTTP.

Verifica dell'implementazione

Dopo aver configurato gli attributi hreflang, è importante verificarne la correttezza. Utilizza strumenti come Google Search Console per monitorare eventuali problemi legati agli hreflang. Google Search Console fornisce rapporti specifici che possono aiutarti a identificare e risolvere errori di configurazione.

7. Sitemap.xml

La sitemap.xml è uno strumento essenziale per aiutare i motori di ricerca a comprendere la struttura del tuo sito e a trovare tutte le pagine rilevanti. Durante una migrazione, assicurarsi che la sitemap sia aggiornata e ben ottimizzata per facilitare l'indicizzazione. Ecco come gestire la sitemap.xml in modo efficace.

Differenza tra sitemap.xml e sitemap HTML

Prima di tutto, è importante capire la differenza tra sitemap.xml e sitemap HTML. La sitemap.xml è destinata ai motori di ricerca, fornendo un elenco completo delle pagine del sito che devono essere indicizzate. La sitemap HTML, invece, è pensata per gli utenti e facilita la navigazione del sito mostrando la struttura delle pagine in modo comprensibile.

Generare e aggiornare la sitemap.xml

La sitemap.xml deve riflettere accuratamente la nuova struttura del sito. Assicurati di includere tutte le pagine importanti come le pagine prodotto/servizi, le pagine del blog, le pagine delle categorie e altre sezioni rilevanti del sito. La maggior parte dei CMS offre funzionalità integrate per generare e aggiornare automaticamente la sitemap.

Ottimizzazione della sitemap.xml e gestione del crawling budget

Ottimizzare la sitemap.xml significa assicurarsi che contenga solo le pagine rilevanti e che sia organizzata in modo logico. Assegna priorità e frequenze di aggiornamento appropriate a ciascuna pagina, indicando ai motori di ricerca quali pagine sono più importanti e quanto spesso devono essere scansionate. Ad esempio:

  • Homepage, pagine prodotto/servizi: priorità alta e frequenza di aggiornamento elevata, soprattutto se i prodotti o servizi cambiano frequentemente.
  • Pagine del blog: priorità media e frequenza di aggiornamento moderata, in base alla frequenza di pubblicazione dei nuovi articoli.
  • Pagine delle categorie: priorità media, assicurando che tutte le principali categorie del sito siano ben rappresentate nella sitemap.

Per ottimizzare il crawling budget, è essenziale considerare che non tutte le pagine con una priorità alta devono necessariamente avere una frequenza di scansione alta, soprattutto se non sono soggette a cambiamenti frequenti. Gestire il crawling budget significa garantire che le pagine più importanti vengano scansionate e indicizzate regolarmente, limitando la quantità di pagine meno rilevanti incluse nella sitemap. Questo approccio assicura che i motori di ricerca utilizzino le loro risorse in modo efficiente, migliorando l'indicizzazione delle pagine chiave del sito.

Un esempio della sitemap.xml di Nike versione Italia, dove viene assegnata la priorità massima (1.0) alla homepage e una priorità di 0.8 alla pagina dedicata a uno dei prodotti più importanti, come "Jordan".

La sitemap del Nike Italia che mostra la gestione del crawling budget per l'homepage e la pagina prodotto Jordan.

Nota: Anche se la priorità di 0.8 per la pagina "Jordan" è inferiore rispetto a quella della homepage, è comunque una priorità alta, assegnata alle pagine più rilevanti del sito.

8. Verifiche prima del Go-Live:

Prima di lanciare il nuovo sito, assicurati di effettuare i seguenti controlli:

  • Verifica dei meta tag: assicurati che siano unici, ottimizzati e nei limiti di caratteri.
  • Controllo dei link: verifica che tutti i link interni ed esterni funzionino correttamente.
  • Revisione dei redirect: controlla che tutti i redirect siano implementati correttamente.
  • Verifica del file robots.txt e del hreflang: assicurati che siano configurati correttamente.
  • Controllo della performance tecnica e dell'usabilità: utilizza i tool appropriati per verificare le prestazioni tecniche, inclusi i Core Web Vitals, e assicurati che il sito funzioni bene su tutti i dispositivi.

9. Durante il Go-live:

  • Collegare il nuovo sito a Google Search Console, Google Analytics, Bing e/o Yandex per monitorare le prestazioni e il traffico.
  • Inviare la sitemap a Google Search Console, Bing e/o Yandex per facilitare l'indicizzazione.
  • Attivare i redirect e aggiornare il file robots.txt di conseguenza.

10. Attività post Go-Live:

  • Monitoraggio delle prestazioni: utilizza Google Search Console e Google Analytics per monitorare indicizzazione, traffico e comportamento degli utenti.
  • Verifica dei redirect: controlla periodicamente che tutti i redirect funzionino correttamente e che non ci siano nuovi errori 404.
  • Monitoraggio della performance tecnica: controlla regolarmente i Core Web Vitals e le prestazioni tecniche del sito.

Buona migrazione!


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