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Influencer marketing e bambini, il caso Myka Stauffer

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Nei giorni scorsi un caso americano ha portato un po’ più in là la riflessione sull’influencer marketing e il ruolo dei bambini in questo campo. Vediamo insieme cosa è successo e facciamo una breve analisi dei dati collegati a questa vicenda.

Cover photo: Myka Stauffer e il marito James Stauffer

Perché è esplosa la polemica?

La YouTuber americana Myka Stauffer ha rivelato in un video di avere “ri-collocato” (re-homed) il figlio Huxley, adottato circa 3 anni prima, a causa di problemi di comportamento del bambino, affetto da una grave forma di autismo.

L’audience di Myka aveva notato l’assenza di Huxley nei contenuti pubblicati nelle ultime settimane e ha reagito in modo decisamente negativo alla notizia, con commenti che, nella più gentile delle versioni, hanno additato Myka come una cattiva madre, una narcisista che ha trattato il proprio figlio come un cucciolo che viene restituito perché non riesce ad inserirsi nella perfetta vita dell’influencer.

E’ emersa anche, come è naturale che sia, molta preoccupazione per il bambino, che ha dovuto cambiare famiglia nelle sue delicate condizioni mediche.


Alcune fonti sottolineano però che le adozioni non si concludano sempre in modo felice, a causa dei traumi subiti dai bambini in precedenza, e che questo caso stia mettendo allo scoperto una verità sconosciuta ai più, con l’aggravante del social hating verso una famiglia afflitta da una enorme sofferenza. Ad oggi Myka ha eliminato e chiuso i commenti su Instagram e rimosso uno dei suoi due canali YouTube.

Il ruolo di Huxley nel successo della madre

Huxley è stato protagonista, insieme agli altri figli di Myka, di contenuti on-line attraverso i quali la YouTuber full-time guadagna quotidianamente, sia attraverso la monetizzazione in piattaforma, sia grazie alla collaborazione con brand.

I numerosissimi utenti indignati per la scelta della famiglia Stauffer e varie osservazioni svolte da alcune testate americane e da altri YouTuber sollevano il dubbio che Huxley sia stato adottato per dare maggiore slancio al canale YouTube della sua ex mamma adottiva.

Un gesto di generosità pianificata in modo strategico senza tenere conto delle difficoltà del bambino, dunque? Nessuno può sapere se questa ipotesi sia vera, ma attraverso i dati possiamo farci un’idea dei risultati ottenuti da Myka Stauffer on-line con l’arrivo in famiglia del piccolo Huxley.


Myka Stauffer è oggi una YouTuber americana piuttosto nota, il suo canale principale ha circa 700.000 iscritti e i suoi video mostrano la vita della famiglia, tra educazione, pulizie di casa, home design, un format che abbiamo imparato a conoscere anche qui in Italia.

Myka, insieme al marito James, nel 2016 ha scelto di allargare la famiglia, già composta dalla coppia e altri tre bambini, accogliendo un bambino con disabilità attraverso un’adozione internazionale in Cina. Huxley è arrivato negli Stati Uniti quando aveva meno di 3 anni, ma aveva iniziato a fare parte dei contenuti on-line della madre adottiva (spesso in coppia con il marito) dai mesi precedenti: infatti il percorso verso l’adozione è stato raccontato nei minimi dettagli su YouTube a partire dal 2016, non risparmiando riferimenti molto precisi alle delicate condizioni di salute del piccolo.


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I dati

La cronaca pre-adozione e il suo culmine nel video Gotcha Day, il giorno dell’incontro tra Huxley e la sua nuova famiglia, avrebbero dato un forte slancio al canale YouTube di Myka Stauffer.

Questa affermazione, emersa da molti utenti, è corretta? Vediamolo attraverso i dati di Social Blade.

Canale- YouTube- Myka- Stauffer -via- Social- BladeCanale YouTube Myka Stauffer via Social Blade

I dati di Social Blade sembrerebbero confermare questa supposizione: anche se con il tool on-line possiamo tornare indietro solo fino a settembre 2017, quindi possiamo analizzare la situazione solo dopo l’adozione di Huxley, osserviamo un canale in crescita per quel che riguarda le views e il numero di iscritti: in particolare la curva discendente nel numero di iscritti mensili (evidenziata sopra) del settembre 2017 mostra una evidente fase di assestamento dopo una crescita molto grande, che non possiamo stimare precisamente senza dati, ma che è avvenuta nei mesi dell’adozione di Huxley.

Il video di annuncio dell’adozione di Huxley, datato 6 luglio 2016, registra 134.000 visualizzazioni.

annuncio- dell’adozione- di- Huxley- sul- canale -YouTube- Myka -Stauffer

L’annuncio dell’adozione di Huxley sul canale YouTube Myka Stauffer

Esiste anche un video dedicato a una seconda adozione che la coppia pianificava di portare avanti: data 23 agosto 2018, oltre 265.000 views. Si tratta di un’evidenza della crescita del canale nonostante la ripetizione del format: infatti, dal punto di vista del piano editoriale e senza naturalmente considerare il delicatissimo coinvolgimento dei destini di bambini, questo è un contenuto duplicato, che in linea di massima dovrebbe ottenere minore attenzione da parte dell’audience.
Non possiamo analizzare nel dettaglio gli altri video sul processo di adozione e su Huxley, che sono stati resi privati dopo che molti utenti hanno chiesto a Myka di non continuare a monetizzare su un figlio che, di fatto, non è più suo.
Basta però scorrere il canale per notare che prima dell’arrivo di Huxley i video di Myka superassero raramente le 100.000 visualizzazioni, mentre dopo il 2017 le visualizzazioni siano aumentate gradualmente ma inesorabilmente.

Non stiamo analizzando le scelte personali, ma la strategia

Se l’adozione di Huxley fosse stata portata avanti per dare una spinta al canale YouTube sarebbe, ovviamente, gravissimo. Nessuno, tranne la famiglia, può sapere se sia stato davvero così.

Analizzando il tutto da un punto di vista che si astiene da giudizi personali, e con una buona dose di cinismo, il format dedicato all’adozione di un bambino, in particolare un bambino con una disabilità grave, è stata un’ottima scelta fino al fallimento dell’adozione, che ha determinato una perdita rilevante di followers e il collasso di un impianto strategico basato sulla vita di una famiglia quasi perfetta.

Iscrizioni -al -canale- YouTube- Myka- Stauffer -via- Socia-l BladeIscrizioni al canale YouTube Myka Stauffer via Social Blade

Alcuni sponsor di Myka hanno tempestivamente annunciato di voler interrompere ogni collaborazione con l’influencer americana. La situazione al momento sembra irrecuperabile: appare impossibile un suo ritorno sulle scene on-line come influencer, non tanto per la perdita di followers ma per i commenti negativi che ha attirato e per la sua reputazione on-line distrutta.

Bambini nell’influencer marketing, tante domande

Questo caso, che ho provato a riassumere, mette in evidenza un nervo scoperto dell’influencer marketing, la presenza dei bambini, figli dell’influencer o baby-influencer loro stessi.

Siamo ormai abituati all’annuncio di gravidanze da parte di star del web: i loro bambini, con pochissime eccezioni, entrano successivamente nel piano editoriale e condizionano la relazione con gli sponsor. Il naturale senso di partecipazione che proviamo in queste situazioni emerge anche nella nostra vita da utenti e porta i canali a crescere in occasione di questi eventi.

Ad oggi rimane aperta una questione molto importante: come potrebbe essere regolamentata la gestione dei bambini nei contenuti on-line prodotti per monetizzare?

Si può ipotizzare un regolamento simile a quello che gestisce il lavoro di minori nel cinema ma, visto che il lavoro dei baby-influencer non si svolge su set cinematografici o studi televisivi, chi controllerebbe? Chi può misurare se l’esposizione di un bambino on-line sia eccessiva o adatta alla sua età? Ci sono bambini che lavorano già per troppe ore on-line? Alcuni genitori stanno violando la privacy dei figli per guadagnare on-line?

Tutte domande alle quali bisognerebbe provare a rispondere prima o poi.


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