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Eventi e Covid-19: da off-line a on-line e ritorno, oppure no?

eventi digitali: kohler

L’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19 ha cambiato le abitudini di tutti noi, in ogni ambito, dalla vita privata al lavoro.

E se per una digital agency come AND EMILI può essere stato in parte più facile adattarsi alle nuove modalità smart sul lavoro, che stavamo già sperimentando, ci sono attività la cui transizione digitale è molto più complessa. Ma non impossibile! Necessaria, in tutto o in parte.

In questo post andrò ad analizzare la transizione da eventi fisici a eventi digitali, obbligatoria nella fase di lockdown e importante anche ora, per poter rispettare le misure di sicurezza e di distanziamento e limitare i viaggi internazionali dei partecipanti agli eventi.

Photo- by -Andrei-Stratu -on- UnsplashPhoto by Andrei Stratu on Unsplash

Il mondo delle fiere

Il settore fieristico italiano muove una media di 60 miliardi di euro ogni anno, tra marzo e giugno 2020 il fatturato è stato sostanzialmente azzerato. Gli eventi off-line non erano per nulla un concetto superato, si stima che il 50% del Made in Italy venisse esportato dopo il contatto e l’ordine in fiera (fonte Il Sole 24 Ore).

Sia intere manifestazioni fieristiche, sia i singoli espositori, si sono attrezzati e hanno reagito portando le fiere in digitale. Cosmoprof, ad esempio, è stata una delle prime manifestazioni ad avere creato una piattaforma sostitutiva dell’evento fisico, con al centro la generazione di contatti commerciali e di lead, oltre alla possibilità di partecipare a eventi formativi. Meno rilevante in questa esperienza si è rivelata l’esposizione del prodotto.

Un’esperienza di AND EMILI nel nuovo corso del settore fieristico è stata la creazione di uno spazio virtuale per Kohler (leggi la Case History completa) in sostituzione della partecipazione all’evento Eima. Il Kohler Virtual Booth unisce le caratteristiche di uno stand virtuale ad una attività di lead generation che supplisce al contatto commerciale tipico, e abbiamo visto così proficuo, degli eventi off-line.

Attraverso una realtà immersiva in 3D, percorsi guidati e contenuti multimediali, il visitatore della fiera virtuale scopre i prodotti nel dettaglio, ma può fare anche un passo in più: Kohler Virtual Booth funge da landing page evoluta volta a massimizzare le opportunità di contatto. Gli obiettivi più importanti raggiunti dallo spazio virtuale sono la richiesta di contatto, di call dimostrative, o la fruizione di workshop on-line.

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Fashion Weeks in versione phygital

Passiamo ad un altro settore, quello della moda, dove il Made in Italy domina il mercato mondiale e che si esprime attraverso grandi eventi, le Fashion Week che toccano le metropoli del mondo.

“La 2° Indagine Congiunturale sul Tessile Moda e Accessorio (Tma) di Confindustria moda ha rilevato che l’86% delle imprese nel secondo trimestre 2020 ha subito un calo di fatturato superiore al 20 per cento.” (da Il Sole 24 Ore).

 

I brand mondiali del fashion si sono necessariamente dovuti mettere in discussione, per cercare di trasmettere tutta la forza artistica e insieme il concetto di stagione, che abbiamo imparato essere più sfumato in una pandemia. Tra loro citiamo Dior, che già lo scorso anno ha creato un evocativo e coinvolgente cortometraggio in sostituzione della sfilata di haute couture collaborando con il regista Matteo Garrone.

 

In seguito le Fashion Weeks sono ufficialmente passate al digitale per molti brand, che spesso hanno scelto la formula del phygital, eventi fisici a porte chiuse, diffusi attraverso i canali digitali. Alcuni brand però hanno scelto di non partecipare in nessuna forma agli eventi di punta per il mondo della moda, annullando le sfilate e non sostituendole con eventi digitali.

Tirare le somme per guardare al futuro

Il Covid-19 fa parte delle nostre vite da circa un anno e possiamo ora fare una riflessione più ampia sul tema degli eventi off-line e on-line. Pensiamo che un periodo di distanziamento fisico così lungo segnerà un cambiamento profondo nel nostro modo di guardare agli spostamenti, verso il luogo di lavoro e verso gli eventi fisici.


Quante valutazioni faremo prima di organizzare riunioni in presenza, ora che abbiamo lavorato per un anno, ed efficacemente, a distanza? Quanti operatori sceglieranno ancora di viaggiare, se posti davanti all’opportunità di incontri digitali uno a uno con altri operatori e la partecipazione ad eventi on-line di alta qualità?


Il periodo post-pandemia ci restituirà, molto probabilmente, un mondo più digitalizzato, questa trasformazione è già sotto gli occhi di tutti. Pensiamo che il cambiamento culturale dopo un anno di pandemia non possa essere sottovalutato, andrebbe invece anticipato dalle aziende e abbracciato come una nuova opportunità.


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