BLOG AND EMILI / Chi vincerà tra Kylie Jenner e Instagram? Nessun Social Media Manager può ignorare questa sfida

Chi vincerà tra Kylie Jenner e Instagram? Nessun Social Media Manager può ignorare questa sfida

Immagine ufficiale della petizione

Lo dico nel titolo, lo confermo qui: ignorare questa lotta non si può.
Soprattutto se sei un Social Media Manager e altrettanto se sei un’azienda che pretende tutto da un Social Media Manager.

Questa storia è sulla bocca di tutti, ma un recap è d’obbligo.
Qualche giorno fa, la multi milionaria sorellina di Kim Kardashian condivide una petizione in cui chiede a Instagram di tornare Instagram.

Basta emulare TikTok, urla a gran voce (ricordiamo che l’imprenditrice vanta 363 MILIONI DI FOLLOWER), ridateci il vecchio Instagram fatto per la maggior parte di foto.

In effetti, le lamentele della Jenner hanno un loro perché: ormai l’algoritmo di Instagram premia solo reel, video sponsorizzati e l’utente si ritrova a navigare in un social che non riconosce, bombardato da secondi video di argomenti che non ha scelto (apparentemente).

Un’unica certezza: tutto questo sta disorientando e scontentando parecchie persone (molto carino questo video della comica Valeria Angione sul tema).

Come ha risposto Instagram a Kylie (e alle sue multimilionarie sorelle, alla nostrana Ferragni e alla grande ribellione “Make Instagram Instagram again” da centinaia di migliaia di adesioni)?

Con un reel, ovviamente!
Adam Mosseri ci invita a farcene una ragione: il futuro sono i video e video saranno.

Instagram fa bene a fregarsene?
Secondo me no.
Bisogna ricordare che non è la prima volta che Kylie se la prende con un social: nel 2018 disse che non avrebbe più usato Snapchat per le modifiche alla struttura del social. Risultato? L’azienda perse 1,3 MILIARDI DI DOLLARI in valore di mercato. Non farebbe male ascoltarla.

Ma non è l'unica ribellione in atto.
Un fenomeno, sempre più prepotente, riconduce a una palese ribellione degli utenti verso l'attuale Instagram, il cosiddetto ugly aesthetic”: la risposta ad anni di foto perfette, con luce eccezionale, di luoghi magici, cibi non mangiati perché dovevano essere fotografati, corpi in posizioni così armoniche da apparire surreali. Le nuove generazioni ora vogliono (e fanno) foto imperfette di una vita imperfetta. E pubblicano quelle che fino a poco tempo sarebbero state cestinate o dimenticate nei giga degli iPhone.

Immagine rappresentativa di cosa un SMM può imparare

COSA DOBBIAMO IMPARARE DA TUTTO QUESTO NOI PROFESSIONISTI DEI SOCIAL E COSA, SOPRATTUTTO, DOBBIAMO FAR CAPIRE AI NOSTRI CLIENTI?

  1. Nei Social Network vince ancora l’opinione degli utenti.

    È di poco fa la notizia che Instagram ha ammesso di aver sbagliato e che cambierà in base ai feedback negativi ricevuti. Questo ci insegna, ancora una volta, che l’utente va ascoltato e che pretende risposte. Mai risparmiare sul fattore moderazione, guai a non riconoscere l’abilità di un bravo Social Media Manager nel rispondere ai commenti, testare opinioni tramite sondaggi, raccogliere consensi, reagire alle crisi.

  2. Non possiamo (e non dobbiamo!) pretendere scintille dai contenuti generati dagli utenti. 
    Sempre più clienti, anche ascoltando le nostre direttive post studio dei dati, riempiono il proprio feed con foto (o video) dei loro prodotti fatti dagli utenti in situazioni di vita quotidiana.
    Ovviamente, suddette pubblicazioni possono esserci solo previo consenso dell’utente, ma spesso i clienti pretendono di ricevere foto da catalogo.
    Fermateli. Non è compito degli user creare foto da catalogo, né le foto da catalogo creeranno quel sentimento di identificazione e di emulazione che, sicuramente, vogliamo ottenere.
  3. La voglia di realtà è evidente: è finita l’epoca del liquido blu per rappresentare il sangue negli assorbenti, o i visi già truccati che mostrano quanto è coprente un fondotinta. I trattori devono essere sporchi di fango, le palestre piene di persone che devono ancora rimettersi in forma. La vostra strategia digital deve tenerlo ben presente.
  4. Lavoriamo con i creator, quelli seri.
    Instragram è degli influencer e i veri influencer sono creatori di contenuti accattivanti e in grado di parlare agli interessati di un determinato argomento.
    Fortunatamente ci sono tantissimi content creator validi e capaci e lavorare con loro è nostro dovere soprattutto per ottenere quei contenuti al passo con i tempi che tutti i clienti dovrebbero avere. Non dobbiamo avere paura di loro (non vogliono rubarci il lavoro), ma dobbiamo riuscire a collaborare esattamente come si fa con i registi per i cari vecchi spot o con gli speaker per un spot radiofonico di livello.
    Come si lavora con loro? Magari vi preparo un post in merito.

Ora però resta una grande domanda: voi la firmate la petizione “Make Instagram Instagram again?